La Pasqua in Sicilia è una delle ricorrenze religiose più sentite, un momento partecipato in tutta l’Isola con un ventaglio di appuntamenti e tradizioni, tanti e diversi in ogni provincia.
Durante la Settimana Santa a Trapani si vive un emozionante susseguirsi di processioni, rappresentazioni, rievocazioni che compongono una storia lunga più di 400 anni.
Il Venerdì Santo la città si ferma intorno ad un unico momento: “a nisciuta“, l’uscita dalla Chiesa del Purgatorio, che dà il via alla Processione dei misteri di Trapani.
La processione dei misteri è la più lunga manifestazione religiosa italiana: inizia alle 14:00 del Venerdì Santo e si protrae per quasi 24 ore sino al sabato.
Da sottolineare anche il valore artistico delle statue, interamente in legno, intagliate, dipinte e realizzate da maestri artigiani trapanesi più di 400 anni fa.
Ma come si svolge la processione dei Misteri di Trapani?
Il venerdì Santo non è l’inizio, ma l’atto finale di una preparazione lunga un anno.
In città, confraternite, gruppi e maestranze si prendono cura delle antiche e pregiate statue in legno che rappresentano le diverse tappe della via crucis.
Le opere di preparazione diventano un vero e proprio culto e ogni cittadino è devoto a un diverso “carro” che viene adornato con fiori, argenti, drappi e oggetti preziosi.
Ogni gruppo porta la sua statua sulla spalla e lo fa lungo tutto il percorso compiendo la tradizionale “annacata“, una nenia che costringe il corpo a una continua sofferenza.
La processione dei misteri è un’opera teatrale che si snoda lungo le vie della città e a cui partecipano i cittadini, i “massari“, coloro che portano in spalla i misteri, i gruppi e le bande musicali, una per ogni carro.
Durante la notte i fedeli si offrono di portare in spalla le statue sacre, alleviando le fatiche dei gruppi ed esprimendo la fervente devozione.
La presenza della gente è viva anche a livello emotivo alternando espressioni di dolore per la morte del Cristo a gioia per la resurrezione.
I misteri di Trapani non sono un evento, ma l’Evento, che coniuga elementi sacri e pagani senza mai entrare in conflitto.
In Sicilia ci sono altre città che vivono con intensità la Settimana Santa, tra queste, in provincia di Trapani, c’è Erice.
Le statue sono più piccole rispetto a quelle di Trapani, ma l’atmosfera è altrettanto affascinante e sentita.
Tra scalinate, discese, salite e vicoli e le sfumature del Borgo Medioevale, la processione diventa particolarmente suggestiva.
La notevole presenza di turisti fa sì che dietro la processione ci siano gruppi di fedeli in preghiera in spagnolo, francese, italiano e in tante altre lingue.
Tornando a Trapani, il Giovedì Santo è un appuntamento altrettanto sentito.
La sera del giovedì, dopo la coena domini, la tradizionale lavanda dei piedi, ci si raccoglie in preghiera intorno al sepolcro allestito. Ogni chiesa ha il suo e ognuno vale la visita.
La notte del Giovedì Santo a Trapani è viva; lungo le vie del centro è possibile visitarne tantissimi e di bellissimi.
Intorno al Santissimo Sacramento si depongono fiori, cereali, legumi, candele e elementi che rappresentano le diverse parrocchie.
Ma la Pasqua a Trapani è anche a tavola.
Finito il digiuno della quaresima le cucine delle famiglie si riscaldano per preparare succulenti piatti.
Ogni famiglia fa le sue varianti alle tradizioni portando in tavola diversi piatti a base di uova.
L’agnello è il piatto principale, cucinato al forno o a stufato.
In moltissime famiglie si mangiano le tradizionali cassatelle, ravioli di ricotta cucinati in brodo di carne.
Le cassatelle possono essere anche fritte e condite con zucchero e gocce di cioccolato all’interno.
Ma a Pasqua la regina dei dolci è la tradizionale cassata siciliana. Dolce di ricotta di pecora, pasta reale, pan di spagna, glassa e frutta candita.
E se preferite alternare gli appuntamenti folkloristici agli itinerari culturali e naturalisti, il periodo di Pasqua in Sicilia è ideale.
La primavera in Sicilia è un momento di grande magia: i colori sono vivi, le temperature sono miti, le giornate lunghe e soleggiate.
Ci sono tantissimi luoghi da scoprire, tra questi, per esempio, la Riserva dello Zingaro, aperta tutto l’anno e particolarmente affascinante nel periodo primaverile.
Del resto, a Pasqua ci si tuffa nel buon cibo, a Pasquetta che pensate di fare?
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